plan B, asap
Pur non avendo ancora finito Episodes, ho iniziato la nuova serie con Matt LeBlanc, Man with a plan (qui la prima stagione), le cui premesse paiono uscite dalla mente di uno sceneggiatore degli anni ’50: causa ritorno al lavoro della moglie, il marito si ritrova a gestire tre figli ed evidentemente nel XXI secolo questo è letto come ‘inconsueto’, ‘ilare’ e ‘spassoso’; i figli, tra l’altro, non paiono creare particolari problemi, visto che passano tutto il tempo davanti al loro iPhone o al massimo hanno le mestruazioni (un maschio che deve parlare di mestruazioni! ‘ilare’!).
La serie si trascina stancamente per una ventina di episodi, con tutti gli stereotipi del genere, solitamente man sviluppati (i nonni razzisti non risultano ad esempio divertenti ma, appunto, razzisti) e l’unico personaggio remotamente salvabile è quello della maestra d’asilo, ma mi pare pochino, e lo dice uno che non ha visto solo la prima stagione di Joey ma anche la seconda…
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