latin teachers are not normal and latin is not different
In ambiente statunitense da un po’ di anni lo studio del latino ha visto una forte rinascita ed una notevole ricerca didattica, concentrata in particolare sull’approccio definito come Comprehensible Input (CI), comunemente usato per l’apprendimento di una lingua diversa da quella materna – stiamo dalle parti del metodo induttivo-contestuale ma, direi, più spinto.
In questo contesto cominciano ad apparire materiali di vario tipo, di grande tradizione nella scuola anglosassone, come i reader, cioè dei testi narrativi adattati a vari livelli di competenza linguistica che introducono gradualmente vari elementi morfosintattici utilizzando però un lessico limitato, che costituisce appunto la base dell’ ‘informazione comprensibile’.
In questa in realtà lunga tradizione (Julia di Maud Reed è del 1924, per dire), si inseriscono cose come Pluto – fabula amoris di Rachel Ash e Miriam Patrick, un brevissimo testo, adatto a studenti di livello beginners, che racconta la storia del ratto di Proserpina da parte di Plutone.
Il racconto risulta gradevole, con qualche discutibile scelta linguistica (l’uso di ferociter in frasi tipo mater me amat ferociter mi pare eccessivo) e la curiosa chiave di lettura offerta, per la quale Plutone è triste ed infelice (nemo me amat) ed essenzialmente vittima di bullismo da parte dei fratelli (dei me puerum deridebant), finché non si innamora di Proserpina che gradualmente lo ricambia e porta gioia nel triste regno dell’Ade.
Per favorirne l’utilizzo, le autrici stesse hanno preparato dei supporti didattici da affiancare al testo, che può facilmente essere affrontato alla fine del primo anno di studio o all’inizio del secondo.
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