this eagerness to change
La prima ‘metamorfosi’ che si incontra nella letteratura latina è quella che Livio Andronico opera sui versi dell’Odissea di Omero, che trasforma nella sua Odysia, un’opera di vertere che, come si studia a scuola, va ben oltre la semplice trascrizione di parole da una lingua all’altra ma, come tutte le vere traduzioni, è reale adattamento di un’opera da una cultura di partenza all’altra.
Ogni traduzione è dunque ‘metamorfosi’, cosa che necessariamente ci porta ad Ovidio e a Change me – Stories of sexual transformation (Oxford University Press, 2014), in cui Jane Alison traduce in inglese una serie di passi ovidiani (dagli Amores e dalle Metamorfosi, appunto), accumunati dal tema erotico e da quello della ‘trasformazione’ che, prima ancora che mitologico, è biologico, come attesta la mera constatazione dei cambiamenti che il nostro corpo affronta dalla nascita alla morte; i brani scelti sono fra i più famosi (Dafne, Aracne, Orfeo/Euridice, Eco/Narciso, Aretusa, Pigmalione, Io, Europa, Ganimede, Glauco etc. ) ed è un piacere ritrovarli, anche se la disposizione antologica impedisce di cogliere i continui richiami intertestuali.
Ad impreziosire il lavoro, un’introduzione ad Ovidio ad opera di Elaine Fantham ed un breve ma denso saggio di Alison Keith (Sexuality and gender in classical antiquity) che aiuta a contestualizzare i testi di cui, grave lacuna, non viene offerto il testo originale.