redlisted
Avevo lasciato The blacklist ad una seconda stagione nella quale mi ero perso un po’ per strada, e non è che la terza stagione aiuti molto.
I primi dieci episodi servono a scagionare Elizabeth Keen dalle svariate accuse che le si erano accumulate addosso precedentemente e poi si continua con la solita successione di metacomplotti, con l’aggiunta di gravidanze, morti presunte, viaggi a Cuba e rivelazioni finali.
James Spader resta bravissimo (anche se il suo personaggio è ormai ufficialmente rientrato nel sociopatico), ma nelle ultime puntate la serie prende una piega un po’ comicheggiante che sinceramente stona ma il tutto pare funzionare (ne hanno addirittura annunciato uno spin-off) e siamo ancora qua a guardarla…
Trackbacks