where they patronise my misery

Collocato a cavallo tra l’eccezionale debutto di Generation terrorists ed il capolavoro conclamato di The Holy Bible, Gold against the soul non ha mai goduto di particolare apprezzamento da parte dei Manic Street Preachers stessi, che solo ora gli hanno dedicato una riedizione.
Pubblicato con annesso librone in A4 (una raccolta di foto del gruppo ad opera di Mitch Ikeda), il nuovo Gold non offre moltissimo, per quanto raccolga l’album originale e tutti i lati b (compresa l’imperdible Patrick Bateman) nel primo disco e svariati demo e remix nel secondo disco ma resta comunque tappa imprescindibile nella storia del gruppo.
E poi c’è La tristesse durera: