mater semper certa, pater semper severus
Come aveva a suo tempo promesso, Eva Cantarella ha poi pubblicato un libro dedicato al rapporto padri/figli nella Roma antica (Come uccidere il padre, Feltrinelli 2017) che sposta sulle rive del Tevere i temi affrontati nel lavoro dedicato alla Grecia.
Come dicevamo allora, a Roma le cose erano ben diverse ed il titolo da istigazione a delinquere è giustificato dall’ampiezza che la patria potestas aveva nei confronti dei figli, tenuti all’obbedienza per tutta la vita del genitore in tutti gli ambiti della loro esistenza, dalla nascita (il rituale del tollere natos permetteva al padre di riconoscere o meno un figlio) al matrimonio (che era principalmente affare inter patres) alla vita politica (con magistrati che ritirano una loro proposta perché malvista dal genitore, per dire).
Il tema è affrontato con la consueta attenzione alla chiarezza ed alla divulgazione, con qualche benvenuto aggiornamento bibliografico, anche perché di molte delle cose qui trattate aveva già parlato altrove…
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