#ponygate
Poco più di tre anni separano il precedente libro di Hillary Clinton (Hard choices, dedicato al suo lavoro come Segretario di Stato) dal nuovo What happened, una sorta di post mortem della campagna elettorale che lo scorso novembre ha portato Donald Trump alla Casa Bianca.
Sono stati tre anni sofferti ed in libro ha certamente una nota polemica, per quanto non manchino passi in cui Clinton riconosce le proprie responsabilità in una sconfitta forse imprevedibile e di certo imprevista.
Le pagine più interessanti non sono tanto quelle intimiste che fanno molto campagna elettorale (spoiler: Hillary era molto legata alla madre, ha perdonato il marito, vuole bene alla figlia ed adora i nipotini) e neanche quelle in cui si scoprono inattese letture (Elena Ferrante!), quanto quelle che riflettono sugli aspetti mediatici della scorsa campagna elettorale (“attempting to define reality is a core feature of authoritarianism“) e sulle sempre inquietanti vicende di interventi russi nel processo democratico di un altro paese, cosa di cui Hillary è stata la vittima più illustre, ma né la prima né l’ultima…
Si dice in giro che Clinton marito non abbia apprezzato!! E sulla lettura della Ferrante lasciamo stare sennò divento una lettrice snob
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Sulla Ferrante non mi esprimo (mai letta!), ma sulla storia delle critiche di Bill al libro della moglie, la fonte è un giornalista scandalistico che da anni scrive libri contro i Clinton (https://en.wikipedia.org/wiki/Edward_Klein#Questions_of_credibility_of_sources_in_work)…
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