“wowowowo”, leggo fra i testi

E con A kind of magic dovrei aver finito la riedizione di tutti gli album di studio dei Queen, iniziata qui la scorsa primavera.

Di A kind of magic ricordo remotamente di aver comprato la cassetta (!) dopo scuola, che fossi certo che Princes of the universe volesse dire “principessa dell’universo” e che il disco fosse strettamente legato al film Highlander (ma all’epoca avevo pretese intellettualoidi, e di Christophe Lambert rimembro solo l’inquietante I love you di Marco Ferreri, uscito lo stesso anno, in cui il fanciullo si innamorava di, er, un portachiavi). Fu anche l’album dell’ultimo tour dei Queen, poi attestato da un maestoso Live at Wembley.

25 (!) anni dopo, continuo a pensare che The works sia un disco più coerente, ma A kind of magic è in pratica un piccolo “greatest hits” visto che dentro ci sono cose come la title-track, Who wants to live forever e la un po’ ruffiana Friends will be friends; il “bonus ep” allegato alla riedizione offre tra le altre cose un demo del 1985, in cui si vede A kind of magic e One vision erano inizialmente la stessa canzone e già questo lo rende particolarmente prezioso, come risentire la voce di Freddie Mercury in pieno splendore.