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vergilius ad montes it

13 Maggio 2024

E’ certamente un paradosso che il Liceo Classico che nella configurazione gentiliana era la più fascista di tutte le scuole si rivelò in realtà fucina di docenti e di studenti attivi, a vari gradi, nella opposizione al Fascismo prima e nella guerra di Resistenza poi.

A questa pagina poco nota (perlomeno a me) della storia italiana è dedicata la densa ricerca di Katia Massara, Virgilio va in montagna (Carocci 2023) che, divisa per ambiti regionali, racconta le grandi e piccole storie di insegnanti, studentesse e studenti per i quali proprio la scuola (ricca di classici, ma anche di storia e filosofia) fu l’elemento centrale nella costruzione di un’identità politica e nell’impegno in prima persona, spesso fino all’estremo sacrificio della vita.

Sono storie dunque di maestri, grandi e piccoli, e di discepoli, per i quali gli anni trascorsi al Tasso o al Beccaria hanno davvero formato un’esistenza e ricordato che la cultura ed il sapere danno alla stessa esistenza un senso.

Una fiammella che si sta spegnendo, perché ormai la scuola va da un’altra, cupa, parte.

de amore

8 Maggio 2024

Uno dei primi testi proposti nell’antologia I Greci, I Romani e… l’amore viene da Ovidio, dove Penelope ricorda ad Ulisse che “l’amore è una cosa piena di ansiosa paura” (res est solliciti plena timoris amor, Heroides I 12), ma fortunatamente la raccolta si chiude sulle note più serene delle nozze tra Amore e Psiche (Apuleio, Met. VI 23-24), che sennò c’era poco da stare allegri.

In mezzo Francesco Puccio ha raccolto testi che spaziano dagli epigrammisti all’amore ‘platonico’, dalla “concupiscenza” di cui si dice vittima Agostino agli affetti familiari (come il riconoscimento Ulisse/Telemaco di Od. XVI), dai classici di Saffo e Catullo alle Metamorfosi di Ovidio, dalle riflessioni sull’amicizia (Aristotele, Cicerone) a testi non per educande (Stratone resta imbattibile).

la sicilia è metafora

7 Maggio 2024

Più di vent’anni fa Einaudi faceva dei cofanetti con una breve presentazione critica di un autore ed una videocassetta (!) con materiale di archivio che permetteva meglio di conoscere l’autore nel contesto della televisione di trenta o quarant’anni prima. Credo di averla vista a suo tempo ma solo ora ho letto il breve saggio di Massimo Onofri dedicato a Sciascia.

Per quanto si definisca divulgativo, non è un testo scorrevolissimo, in parte anche per via della profondità della scrittura del suo oggetto, sospeso da una parte in un attivismo quasi pasoliniano (L’affaire Moro, La scomparsa di Majorana) dall’altra in un ribaltamento del genere giallo (Il giorno della civetta, Todo modo etc. sono strutturalmente gialli irrisolti ed irrisolvibili, à la Gadda), con sullo sfondo la (gigantesca) ombra di un altro siciliano, Pirandello, presenza costante nella sua scrittura e filo conduttore delle pagine di Onofri. Da riscoprire, e rileggere.

una canzone a caso – 778

6 Maggio 2024

Metallica, Cyanide

si vò fa’ l’americano

5 Maggio 2024

Divorato in un giorno, Ogni quattro anni è l’ultimo uscito della serie ‘Cose spiegate bene’ del Post, dedicato alle elezioni del presidente degli Stati Uniti che si tengono, appunto, ogni quattro anni (il martedì dopo il primo lunedì di novembre, #sapevatelo), la cui influenza è ovviamente globale (a questo giro più che mai, direi).

Oltre che essere un’ottima guida per un sistema elettorale che non è proprio limpidissimo (i grandi elettori! il voto popolare!), il volume racconta molto sugli Stati Uniti di oggi (la scuola, le questioni razziali, la crisi della California, le trasformazioni del Texas, il tema dell’aborto, le questioni religiose etc. ) e del recente passato (le contestate elezioni del 2000, l’impeachment di Clinton, un bilancio degli otto anni di Obama etc. ), insomma tutto quello che serve per capirci qualcosa da qui a novembre (il 5, perché il 4 è il primo lunedì del mese, #qed).

you know, we can face chat like normal people

4 Maggio 2024

Legacies continua ad essere innocentemente divertente anche nella seconda stagione, per quanto ci siano forse un po’ troppe trame che si susseguono, senza un vero filo conduttore: Hope torna e ci vuole un po’ prima che tutti si ricordino della sua esistenza, salta fuori che Landon è una fenice (cioè muore, prende fuoco e rinasce, ad infinitum), riappare il Necro-qualcosa, Josie viene sedotta dal lato oscuro della forza (non proprio la trama più originale della storia) – e in tutto questo si sviluppano poco dei personaggi che avrebbero avuto un grandioso potenziale (sono completamente infatuato di Sebastian) e continuo a non capire come possa esistere una scuola in cui non si vedono mai gli insegnanti e gli studenti non studino mai (uhm, al secondo punto sono un po’ più abituato).

una canzone a caso – 777

3 Maggio 2024

Niall Horan, Heaven

una canzone a caso – 776

2 Maggio 2024

Rodgers & Hammerstein, Oklahoma!

Quale stato riesce ad avere contemporaneamente un motto latino che viene da Virgilio (labor omnia vincit) ed un inno ufficiale che è tratto da un musical degli anni ’40? Oklahoma!

de convivio

30 aprile 2024

Come nota lo stesso Michele Napolitano, non esiste corrispondente latino del greco “simposio” (che vuol dire più o meno “bere insieme”), in quanto il latino convivium ha un senso più ampio (nos “convivia,” quod tum maxime simul vivitur, scriveva Cicerone, Fam. IX 24 2-3, spiegando che per i Romani il convivium è vivere – e non solo bere – insieme), anche se, malgrado alcune differenze (la presenza delle donne a Roma, ad esempio), le due esperienze sono in gran parte sovrapponibili.

In I Greci, i Romani e… il simposio si raccolgono dunque testi di entrambe le lingue (in traduzione) attinenti al tema, a partire dal banchetto omerico alla corte dei Feaci (Od. IX), passando per i classici della poesia simposiale (Archiloco, Alceo, Anacreonte, Teognide, Orazio) e quel capolavoro che è la cena del Satyricon di Petronio, per concludere con un maliziosissimo Ovidio (Amores I 4) che partecipa ad un banchetto alla presenza dell’amata e del di lei marito (già da giovane Ovidio tendeva a mettersi nei guai), con tutto un susseguirsi di sguardi ed allusioni, fino al momento in cui il nostro deve accettare la realtà ed il “primato” del marito: i due tornano a casa e lui si prenderà da lei baci – e non solo – (oscula iam sumet, iam non tantum oscula sumet), cioè quanto l’amata concede al poeta di nascosto e che per dovere matrimoniale dovrà concedere allo sposo (quod mihi das furtim, iure coacta dabis).

black prince

24 aprile 2024

Con la consueta dottrina, Andrea Carandini ha scritto una sorta di “autobiografia” di Nerone (aveva già fatto, scopro, un Io, Agrippina, sul modello – insuperabile – di Robert Graves), pubblicata con un certo successo.

Ne viene fuori un personaggio malinconico, una sorta di istrione nato per il palcoscenico e finito princeps grazie alle trame materne, assai refrattario ai lunghi pipponi senecani sulla virtù stoica e con una spiccata incapacità a scegliersi gli amici (gli ultimi anni sono un succedersi di congiure) ma ho come l’impressione che il vero Nerone resti un mistero.