appunti per un dramma di storia ucraina
Ad un certo punto Gogol‘ ha scritto anche opere teatrali, rappresentate a suo tempo con qualche successo ma anche ‘polemiche’, che ben risuonano nel curioso All’uscita da teatro, un testo in cui personaggi del pubblico commentano uno spettacolo appena visto, che potrebbe essere senza problemi Il revisore, rappresentato per la prima volta nel 1836, e verosimilmente la sua cosa migliore mi ambito scenico.
Ambientato in un paesino in cui si attende la visita di un funzionario imperiale che si rivelerà un imbroglione suo malgrado, Il revisore (con le sue appendici) conferma l’impressione che la società russa fosse di suo già ben paranoica anche prima dell’avvento di Stalin ed è tanto un divertissement quanto una denuncia dell’ipocrisia e del malgoverno zarista in una società già a pezzi (profetico, direi); ci sono poi decostruzioni dei vizi borghesi (Il matrimonio, I giocatori) e (nel Meridiano) “abbozzi e frammenti”, fra cui spiccano strane cose sull’invasione danese dell’Inghilterra, ma mi sa che il Gogol’ migliore è quello che descrive un presente senza tempo.