e tecnicamente non ci sono ‘mummie’
Da un po’ di anni Hollywood guarda con interesse al mercato cinese, che ha tutte le potenzialità di essere il più grande mercato mondiale, come attesta ad esempio il successo di Transformers.
Un primo esempio di questa tendenza mi pare essere il terzo ed ultimo film del ciclo di The Mummy (cui sto dedicando, lo so, più tempo di quanto meriti: qui e qui), ambientato non più in Egitto ma in Cina (in cui è stato anche in parte girato), dove i cattivi (che velatamente paiono l’esercito controrivoluzionario) cercano di risvegliare dal sonno eterno l’esercito di terracotta per ‘dominare il mondo’ ma troveranno sulla loro strada i nostri eroi (con figlio ormai cresciuto al seguito) ed altri cinesi buoni ed usano erroneamente il sintagma divide et impera.
In definitiva The Mummy – Tomb of the Dragon Emperor (Universal, 2008) resta un film totalmente innocuo, avendo ormai perso l’impatto fantasioso del primo film.
Pare infine che ne fosse originariamente previsto un ulteriore sequel (con mummie vere, per lo meno, quali quelle peruviane) ma poi alla Universal cambiarono idea ed optarono per un reboot che, come vedremo, si rivelò scelta particolarmente infelice…
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