Vai al contenuto

for your own good, avoid any second opinion

20 aprile 2024

A farci caso, uno nota come tutta una serie di problemi del cattolicesimo derivi dalla tendenza a vedere cosa ne dice san Paolo. Ad esempio: Gesù nulla dice sull’omosessualità, ma vediamo un po’ che ne pensa san Paolo! O ancora: Gesù nulla dice sul ruolo della donna rispetto all’uomo, ma vediamo un po’ che ne dice san Paolo! E da lì, disastri vari.

Ulteriore esempio viene da Mt. 22 21, in cui Gesù, laconicamente, dice “date a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio” e volendo poteva anche finire lì, poi qualcuno avrà pensato “ma vediamo un po’ che ne dice san Paolo!” e, boom, Romani 13 è tutta una cosa su ogni potere che viene da Dio ed ecco che diventa un po’ difficile dare a Cesare quel che è di Cesare o in generale separare i due.

A partire proprio dall’interpretazione dei due passi scritturali, in Cesare e Dio Marco Rizzi ricostruisce le dinamiche tra potere spirituale e potere secolare in Occidente, dai primi secoli del cristianesimo (anche “vediamo un po’ cosa ne dice Agostino” ha le sue colpe, eh) all’età moderna (si arriva a Lutero e Calvino), passando per Bonifacio VIII (la bolla Unam sanctam tende a chiudere perentoriamente la questione) e l’inascoltato Marsilio da Padova, che vedeva nell’assolutismo papale il massimo pericolo per la pace universale.

(in tutto questo resto #basito dall’uso di “esigiti” come participio passato di “esigere” – p. 82 – visto che, se proprio si vuole, si dovrebbe dire “esatti”)

No comments yet

Lascia un commento