cheremone’s top 40 2022 – 1
Riprendiamo da qui, con un’assolutamente personale countdown delle canzoni del 2022:
40 / Pink Floyd ft. Andrij Khlyvnyuk, Hey, hey, rise up!: probabilmente l’ultima canzone incisa a nome “Pink Floyd” viene da una canzone ucraina della Prime Guerra Mondiale, a chiudere cerchi o ad aprire nuove ere:
39 / The Wanted, Gold forever (for Tom): la morte di Tom Parker per un tumore al cervello lo scorso marzo è stata, comprensibilmente, drammatica. Live today, like it’s the last day, come dice la loro piu’ bella canzone, di cui è poi uscita una nuova versione a lui dedicata. Qua sotto, una delle loro ultime esibizioni dal vivo:
38 / Mylene Farmer, A tout jamais
37 / Kalush Orchestra, Stefania: terza (!) vittoria ucraina all’Eurovision Song Contest, nasce in un contesto, come dire, poco festoso:
36 / xPropaganda, Don’t (you mess with me)
34 / Gala, Freed from desire: curiosamente diventata canzone “da stadio” (sono successe cose piu’ strane, tipo Allez Paris Saint-Germain su Go west), è riapparsa in classifica in Francia durante i Mondiali e fa sempre piacere ritrovarla:
33 / Zach Bryan, Something in the orange
32 / Cian Ducrot, All for you: non la cosa piu’ originale mai incisa, ma comunque struggente:
31 / Dermot Kennedy, Kiss me: anche qua, non è che andiamo su grandi allegrie. Whatever may come, somewhere deep down inside / there’s always this version of you and I verso dell’anno, comunque:
(continua qua)
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