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untruly madly deeply

31 dicembre 2022

Dedicato alla scomparsa (ormai quasi 40 anni fa) di Emanuela Orlandi, Vatican girl pare un “bignami” degli anni ’80, con GP2, la guerra fredda, il KGB, i telefoni a gettoni, Roberto Calvi ed il Banco Ambrosiano, la Banda della Magliana, Roma tappezzata di manifesti con la foto della ragazza e manca praticamente solo Drive In.

Come molti documentari recenti, poco o nulla aggiunge alla vicenda, è inutilmente lungo, montato con ripetizioni e spezzoni che si ripropongono a caso, sconvolgenti rivelazioni smontate dieci minuti dopo, un inquietante circo di millantatori e narcisisti (comprensibile solo la partecipazione della famiglia Orlandi che non ha pace da decenni), con in piu’ l’ossessione – tutta riformista, direi – per il sottogenere dei “segreti del Vaticano” ed una rappresentazione degli ambienti che pare filologicamente corretta ma che non distingue tra filmati dell’epoca e ricostruzioni di studio – in una scena si vede un mangianastri con sopra un peluche e a fianco delle musicassette – non è chiaro se vuole essere la stanza di Emanuela o di una sua compagna di scuola – fra cui si distingue Animale di Scialpi (che è del 1984) ed il debutto dei Savage Garden (del 1997!) e viene il sospetto che sia tutto un set.

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  1. 31 dicembre 2022 6:09 PM

    Bocciato anche dal sottoscritto. Solita robaccia netflix.

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