nummi nummi nummi
Naturale prosecuzione di questo, ma affidato ora a Clare Rowan, From Caesar to Augustus – Using coins as sources segue la storia del passaggio tra la res publica ed il principato, attraverso le monete emesse dai protagonisti della storia romana a cavallo fra I sec aC e I sec dC.
Si segue così Cesare che, superato il Rubicone, tende a presentarsi come un elefante che calpesta i suoi nemici (rappresentati da un serpente?), richiamando inoltre le sue caratteristiche di pontifex maximus (in modo da presentarsi non come un rivoluzionario pericoloso ma come prodotto ideale del mos maiorum).
Alla morte del dictator, Antonio ed Ottaviano si presentano come suoi eredi anche in numismatica (ognuno dei due emette una moneta con Cesare in fronte/retro e se stesso dall’altra parte, evidente segno di continuità ideologica), con Ottaviano che, dopo la divinazione di Cesare, può anche fregiarsi del titolo di Divi filius, mentre i cesaricidi fanno girare monete che invocano alla libertas, instaurano anch’esse una continuità (tra il Bruto che cacciò i Tarquini e quello del tu quoque) e culminano nella celebre emissione che, sopra l’indicazione delle Idi di marzo (EID MAR), pone fra due coltelli il copricapo (pileus) con i quale gli schiavi liberati significavano l’acquisita libertà.
Quando poi Antonio si stabilisce in Egitto e, di fatto, governa con Cleopatra, le sue monete imitano l’uso dei sovrani orientali (un aureo presenta in fronte/retro Antonio ed il figlio Antillo), celebrano i suoi (scarsi) successi militari (ARMENIA CAPTA) o Cleopatra stessa e la sua ascendenza (regina regum filiorum regum).
Stabilito poi il principato, i conii augustei sono tutti un trionfo di titoli militari e di pax ristabilita, di cittadini salvati (civibus servateis) e di simboli religiosi, di dediche di templi (divo Iulio) e di pater patriae, talora con echi di fonti archeologiche (in una moneta appare il clipeus virtutis) o letterarie (in un’altra appare il segno zodiacale di Augusto – capricorno, #sapevatelo, come da una notizia di Svetonio).
Dopo che, intorno al 23 aC, Augusto ebbe seri problemi di salute, il tema della successione divenne significativo, cosa che confermano le monete che prima riportano ritratti di Agrippa e poi degli amati nipoti Gaio e Lucio (principes iuventutis), per arrivare, con qualche rassegnazione, a medaglioni del non molto amato Tiberio, che poi ricambiò il favore, riconoscendo il princeps come Divus augustus pater.
Per citare Britney Spears, GIMME MORE!