this not-using people thing is new to me
L’unico difetto di Die standing (nuova escursione di John Jackson Miller nell’universo di Star Trek – Discovery) è che, per apprezzarlo pienamente, bisogna sapersi orientare abbastanza bene nel sempre più complesso universo di Star Trek.
Protagonista del libro è Philippa Georgiou o, meglio, la sua versione parallela del mirror universe, che viene assoldata dalla Section 31 (una sorta di servizi segreti deviati, apparsi per la prima volta credo in questo episodio di Deep space nine), assieme ad Emony Dax (l’ospite trill campionessa olimpica di ginnastica) ed a Sean Finnegan (il compagno di accademia di Kirk, apparso qui).
Lo strano trio (Georgiu è meravigliosa ma non mi aspettavo di meno – la vera sorpresa è Finnegan) è sulle tracce di una possibile arma biologica, incontrata a suo tempo dalla Ferragut e poi da Kirk in Obsession) e, a rendere la storia ancora più intrigante, c’è un personaggio che si chiama Quintiliano, appassionato di storia antica (il titolo del romanzo tra l’altro viene dalle ultime parole di Vespasiano: imperatorem stantem mori oportere, “l’imperatore deve morire in piedi”) che guida un gruppo che si fa chiamare Veneti (cioè i Celti incontrati da Cesare) e mi pare tutto meraviglioso.
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