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Ci è voluto solo il passaggio dalla prima alla seconda stagione per fare diventare 13 da una serie in qualche modo significativa e capace di interrogare le coscienze ad un teen-drama tipo Beverly Hills 90210 sotto steroidi, con Clay che ha allucinazioni continue in cui vede Hannah (e lei gli risponde, tipo Tasso coi folletti), Justin che diventa un eroinomane, Zach che ha un filino di problemi a gestire la rabbia, Tyler che trova un amichetto punk e va dalle parti di Elephant, Bryce che mostra tutte le caratteristiche di un giovane Patrick Bateman, mentre il processo intentato dai genitori di Hannah alla scuola per culpa in vigilando diventa una morbosa indagine sulla vita dei ragazzi con solo due veloci testimonianze del personale del liceo.
Il tutto è probabilmente una serrata critica al sistema scolastico californiano ed alla mascolinità tossica, ma non mi pare tocchi il nodo principale, che cioè a Liberty High continuino a fare corsi tipo “Strategie alternative e soluzioni” anziché materie vere.
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