the search for spock… again
Ad un certo punto il buon William Shatner, oltre che interpretare in Star Trek il ruolo del capitano James T. Kirk, decise di “scrivere” dei romanzi con protagonista il capitano James T. Kirk – lo “scrivere” è tra virgolette perché non è chiaro quale sia stato il contributo dei suoi co-autori (Judith e Garfield Reeves-Stevens, ma immagino maggiore di quanto la proporzione del loro nome in copertina inviti a pensare).
In questo sottosviluppo dell’universo letterario di Star Trek, Kirk non è morto alla fine di Generations ma è stato resuscitato dai Borg per i loro loschi piani (da qui la cosa migliore del progetto di Shatner, la trilogia di romanzi Odyssey) ed ha poi avuto una serie di vicende legate all’universo parallelo che accompagna ST dal suo inizio (tre altri romanzi: Spectre, Dark Victory e Preserver) per essere poi impegnato in una nuova avventura contro una ‘Totalità’ che minaccia l’intera galassia, di cui Captain’s glory è il terzo ed ultimo capitolo.
Costruito con la consueta maestria, coinvolge anche altri personaggi delle varie serie (c’è Riker al comando della Titan, oltre all’Enterprise-E con Picard, Worf e la dott.ssa Crusher, da Voyager ci sono il Dottore e Janeway), oltre che naturalmente continuare la storia dell’amicizia di Kirk con McCoy (che ha ormai più di 150 anni, va detto) e Spock, che all’inizio del libro pare morto ma non tutto è come sembra…
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