omnia vincit
Corrispondente poetico di questo, Ovid unseens, curato da Mathew Owen, raccoglie 80 passaggi di Ovidio (che in ambiente anglosassone ha sempre avuto enorme fortuna), divisi equamente fra distici elegiaci e brani in esametri delle Metamorfosi, proposti ora per la traduzione ora per esercizi di comprensione e scansione metrica (in calce al libro c’è un’ottima guida alla scansione, che non si perde in grandi chiacchiere ma risulta certamente assai utile al novizio).
A inizio libro ci sono una efficace traduzione all’autore, qualche consiglio di traduzione e delle dense pagine sullo stile di Ovidio, capace di effetti sorprendenti, come questo fortissimo iperbato (Met. IX 569):
et pavidum blanditia “fer has, fidissime, nostro” / dixit et adiecit longo post tempore “fratri“,
dove Byblis ci mette un intero verso per rivelare che il nostro cui vuole mandare una lettera d’amore è il fratello, o quello di I 310, dove i novi fluctus del diluvio (l’episodio è quello di Deucalione e Pirra) stringono fisicamente la vetta delle montagne: pulsabatntque novi montana cacumina fluctus.
#adoro