ab urbe condita
Prose unseens di Mathew Owen sarebbe un “versionario” – se non che (#lodicodanni) le “versioni” non sono i brani da tradurre ma casomai il risultato della traduzione stessa – dedicato alla storiografia romana, selezionata fra brani di qualche difficoltà (sono per l’A-level di Latino), con una certa predilezione per Livio (metà dei testi).
Dopo fitte pagine di introduzione agli storiografi latini ed un rapido ripasso di grammatica, ci sono – in ordine cronologico dei fatti narrati – 80 brani, nella prima metà proposti per la traduzione e nella seconda per la comprensione (con annessi test) – che permettono non solo un ripasso della morfosintassi ma anche dalla storia di Roma (da Romolo e Remo fino alle difficoltà di Plinio il Giovane nella gestione dei cristiani), con l’unico difetto di fermarsi all’inizio del II sec. dC, perché pare che proprio nessuno si metta a leggere, chessò, Ammiano Marcellino.
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