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La seconda stagione del nuovo Dynasty appariva su Netflix quasi in contemporanea con la trasmissione negli Stati Uniti ma, per qualche strana ragione, hanno deciso di pubblicare la terza stagione solo a maggio, costringendoci così a 2-3 giorni di fantastico binge-watching, cosa che, dato il genere, riesce sempre benissimo.
Dunque, terza stagione vuol dire la terza attrice che fa Crystal (anche se tecnicamente solo nelle ultime due stagioni era lo stesso personaggio, storia lunga) e la seconda attrice che fa Alexis, mentre il mio personaggio di riferimento, Fallon, grazie a dio non cambia mai e tutti ma proprio tutti paiono aver rimosso l’esistenza di Steven.
In tutto questo, l’albergo di Sammy Jo assume ufficialmente il nome che tutti aspettavano (La Mirage), Adam continua ad essere completamente fuori di testa (ai tre tentati omicidi delle stagioni precedenti aggiungerei come minimo l’incendio doloso al vigneto paterno nonché la sciagurata idea di avviare una liason con Kirby), il maggiordomo passa tutta la stagione a licenziarsi – essere riassunto – licenziarsi, alcune puntate sono particolarmente prive di senso (Fallon a Las Vegas, Liam che scrive un noir), il lago di casa continua a produrre cadaveri e Dynasty resta incredibilmente divertente.
L’emergenza COVID-19 ha tagliato bruscamente la serie prima dell’episodio finale (il matrimonio di Fallon e Liam) ed il budget non è chiaramente quello dei tempi andati (l’escursione in Moldavia è misera cosa rispetto a quanto ci aspettavamo) ma il tutto è stato confermato per una quarta stagione…
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