from cover to cover
Ci sono diversi modi di fare cover di una canzone: qualche volta si prende un capolavoro e lo si riduce ad una melensa lamentela, altre volte da un brano non particolarmente significativo viene fuori un capolavoro, altre volte si è un po’ pedissequi (da qui a qui, ad esempio) ed in alcuni casi non ci si prova neanche (Turn it into love ha praticamente la stessa base sia per Kylie Minogue sia per Hazell Dean).
Richard Easter (che scopro essere stato dietro ad Arnee & The Terminaters!) ha fatto una cosa un po’ diversa (forse prendendo l’idea da Moonlight shadow, un racconto di Banana Yoshimoto ispirato alla canzone di Mike Oldfield – sta qui) ed in Cover stories ha scritto otto racconti inspirati ad altrettante canzoni, con risultati notevolissimi, come il povero Satana alle prese con Hitler (Sympathy for the devil dei Rolling Stones), un ragazzo alla sua prima cotta (Dear Prudence dei Beatles), la storia del maggiore Tom in un’Inghilterra di una realtà parallela (Space oddity di David Bowie), la vicenda alla Wenders di un angelo caduto (The A team di Ed Sheeran) e di nuovo Bowie, che sogna di essere un dittatore fascista rapito da Marc Bolan e giustiziato da Ziggy Stardust ed altri.
Alcuni racconti sono forse un po’ troppo lunghi, ma c’è dietro del genio, eh…