goin’ up to the spirits in the sky
Per quanto i suoi capolavori conclamati (tipo La dolce vita) siano in bianco e nero, Fellini trovò nel colore una nuova tavolozza cui dedicarsi, come attesta il suo primo film con la tecnologia ‘moderna’, Giulietta degli spiriti del 1965.
La storia è quella di un’annoiata signora dell’alta borghesia romana (una straordinaria Giulietta Masina) che scopre pian piano che il marito la sta tradendo con una modella (ma all’epoca si diceva ‘indossatrice’) e nello stesso tempo si perde nel grottesco mondo di sedute spiritiche e visioni oniriche (gli ‘spiriti’ del titolo), ma l’elemento principale del film è proprio il trionfo del colore in tutte le sue declinazioni, dai bianchi ed asettici interni della casa di Giulietta al trionfo camp dove dimora una giovane Sandra Milo, fino al verde di un finale che più aperto non si può…
Giulietta degli Spiriti: film incantevole e a modo suo visionario
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