I’m not a bitch, I’m Paloma Faith
L’autocompiacimento che già trovavo in La grande bellezza torna anche in Youth, il successivo film di Paolo Sorrentino (Medusa, 2015), girato per lo più sulle Alpi svizzere ed in alcuni suggestivi squarci veneziani.
A dominare è sempre una straordinaria fotografia ed un clima decadente in cui Michael Caine interpreta un direttore d’orchestra / compositore in apatia intellettuale (ed ossessionato dalle sue vie urinarie), intorno al quale ruotano le tragicomiche vicende dell’amico regista che certa di costruire un film attorno ad un’attrice dei tempi andati (prezioso cameo di Jane Fonda), un attore inghiottito dal suo personaggio più famoso, il brusco divorzio della figlia ed altri personaggi che paiono passare lì per caso e che dovrebbero farci riflettere sulla giovinezza trascorsa ed il decadimento della vecchiaia ma che danno il meglio di sé come tasselli scomposti di un mosaico non pienamente riuscito:
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