irony was the shackles of youth
Dopo due dischi di enorme successo (Out of time del 1991 ed Automatic for the people del 1992), gli REM diedero una brusca svolta alla loro carriera, con la pubblicazione del più ‘rumoroso’ e ‘rockeggiante’ Monster (1994) e con il conseguente tour mondiale (li vidi a Roma al Palaeur).
Non sarò particolarmente originale nel riconoscere che a me Monster non piaceva molto ma bisogna ammettere che è invecchiato bene (What’s the frequency Kenneth?, Bang and blame e Strange currencies restano notevoli), come attesta l’edizione che ne celebra i 25 anni.
Dato il loro ampio archivio, non desterà meraviglia trovare un sacco di cose: l’album rimasterizzato, una raccolta di demo completamente inediti, un nuovo mix del disco (ad opera di Cliff Norrell, con la supervisione del produttore originario, Scott Litt), un concerto a Chicago del marzo ’95 ed un blu-ray con Monster in due risoluzioni audio, video del tour e sei video promozionali.
Ma è comunque il disco nudo e crudo che merita, superata qualche asprezza, e che ricorda tempi bui, come Let me in, dedicata a Kurt Cobain e suonata usando una sua chitarra:
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