pater infelix, nec iam pater
Lo sviluppo moderno della storia di Dedalo ed Icaro di William J. Simpson si basa ovviamente sui testi classici che raccontano la vicenda, dei quali i più immediatamente accessibili sono le Fabulae di Igino e ed il libro VIII delle Metamorfosi di Ovidio, entrambi alla base del recente Daedalus et Icarus, di Andrew Olimpi.
Il libretto è pensato esplicitamente per la didattica, in quanto ogni capitolo (pars) è diviso in quattro livelli (tiers), in cui la storia è raccontata in latino (con diverse immagini di sostegno, nell’ottica del comprehensible imput) a diversi gradi di difficoltà: il primo è assolutamente elementare, la difficoltà cresce nel secondo e nel terzo livello, mentre il quarto livello presenta direttamente il testo d’autore, in una gradualità che vuole facilitare l’approccio dello studente.
Tale modalità è estremamente interessante, ed ovviamente l’invito implicito per un docente è quello di procedere all’inverso, partendo cioè da un testo d’autore e semplificarlo gradualmente, in modo da accompagnare gli alunni dal semplice al complesso, anziché partire insulsamente da un ‘complesso’ da analizzare poi come un cadavere pronto per l’autopsia…