tutte le ingiustizie di questo giorno
Resistenza e resa è diventato, senza che lo volesse, il testamento spirituale di Dietrich Bonhoeffer, pastore luterano incarcerato dai nazisti ed arbitrariamente condannato a morte il 9 aprile del 1945, pochi giorni prima della fine della II guerra mondiale.
Il libro raccoglie i suoi scritti dal carcere (preghiere e poesie, lettere ai genitori e ad un amico) e resta una delle testimonianze più pregnanti di un cristianesimo vissuto fino al martirio.
Le lettere ai genitori sono volutamente rassicuranti e rasserenanti, e passano dalla descrizione delle sue monotone giornate a divertenti osservazioni sulle sue letture (per cui si nota che in Kant resta “una psicologia rococò molto razionalistica“), mentre quelle a Eberhard Bethge contengono riflessioni importantissime su quello che lui stesso chiama “cristianesimo non religioso” e gettano le basi di buon parte della teologia degli ultimi settant’anni (“il nostro essere cristiani di riduce oggi a due cose: pregare e operare tra gli uomini secondo giustizia“).
Tra i versi spiccano quelli che alludono all’indifferenza verso il Nazismo e suonano tristemente attuali:
Imparammo a mentire per poco, / a adattarci all’ingiustizia palese
Se all’inerme si usava violenza / il nostro occhio restava freddo
C’è poi una pagina, scritta nel 1942, che da qualche mese mi risuona in testa:
Siamo stati testimoni muti di azioni malvagie, ci siamo lavati con molte acque, abbiamo imparato l’arte della mistificazione e del discorso ambiguo, l’esperienza ci ha reso diffidenti verso gli uomini e spesso abbiamo mancato nella verità e nella libera parola; conflitti insopportabili ci hanno reso arrendevoli o forse persino cinici.
Serviamo ancora a qualcosa?
Non di geni né di cinici né di gente che disprezza gli uomini né di tattici raffinati abbiamo bisogno, ma di uomini aperti, semplici, diritti. Ci sarà rimasta tanta forza di resistenza interiore contro le situazioni imposteci, ci sarà rimasta tanta spietata sincerità verso noi stessi da poter ritrovare la strada della semplicità e della rettitudine?
Sarebbe bello poter rispondere di sì, senza esitazioni.