he dreamed of machines
Storia troppo bella per essere vera: il logo (ed il nome) della Apple sono un omaggio ad Alan Turing, che si suicidò mordendo una mela imbevuta di cianuro.
Troppo bella per essere vera, perché le circostanze della morte di Turing non sono senza incertezze e soprattutto perché la Apple trovò il suo nome in maniera più banale, ma è indiscusso il fatto che il computer (yeah, un iMac) su cui sto scrivendo non sarebbe stato possibile senza il lavoro di Alan Turing, che non solo gettò le basi dell’informatica come oggi la conosciamo ma salvò anche il mondo dal Nazismo, collaborando alla decifrazione del codice Enigma, usato dai tedeschi durante la II guerra mondiale.
Alla vicenda biografica di Turing è dedicato – con parecchie libertà storiche, diciamo – il film The imitation game (2014), uscito l’anno dopo che la regina Elisabetta aveva postumamente ‘graziato’ Turing che morì (suicida?) poco più di un anno dopo aver subito una terapia ormonale come ‘cura’ per l’omosessualità (che in Inghilterra rimase illegale fino al 1967), da lui accettata in alernativa al carcere (Reading, immagino).
A Turing è dedicato anche A man from the future, una piece dei Pet Shop Boys (sempre del 2014) che sarebbe anche il caso si decidessero a pubblicare ufficialmente, no?