where no one has gone before…
Si è recentemente conclusa la seconda stagione di Star Trek – Discovery (qua la prima), e gli autori, forse stufi delle critiche di chi li accusava di violare la continuità con le serie ambientate prima (Enterprise) e dopo (The original series, TNG, DS9 etc. ), hanno deciso di gettare le basi di uno ST andato mai dove nessuno è mai giunto prima (da qui in poi spoilers, eh).
La stagione è stata incentrata soprattutto sulle misteriosi apparizioni di un ‘angelo rosso’ in qualche modo legato a Spock ed a Michael, nonché a sette misteriosi ‘segni’ che appaiono qua e là nel quadrante alfa e che alla fine metteranno in ordine vari nodi sparsi, con un trionfo di sbalzi spazio-temporali che fanno venire più mal di testa del solito, regalandoci nel contempo un momento nostalgia con l’Enterprise comandata da Christopher Pike.
Il finale di stagione vede la Discovery finire nel 32° secolo (!) dove verosimilmente non potremo avere cross-over con le altre incarnazioni della saga e la storia potrà verosimilmente muoversi con più libertà.
Tutto sommato il giudizio su Discovery resta ancora sospeso (non quello sul cast: da Sonequa Martin-Green in giù sono tutti bravissimi), ma di certo la serie ha dato il via ad un’inattesa rinascita del franchise, con una serie su Picard da oggi sul set ed una possibile serie dedicata alla sempre inquietante Section 31…
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