simboli vs realtà
Credo di averlo raccontato a pochi, ma da piccolo feci un provino per lo sceneggiato di Luigi Comencini, Cuore, basato sul romanzo di Edmondo de Amicis. Non presero me, ma un mio futuro compagno di scuola, Carlo Calenda, ragione per cui da allora lo odio e lo seguo con rancoroso sospetto.
Scherzi a parte, negli ultimi mesi Calenda, già viceministro per lo Sviluppo Economico, sta cercando, con qualche passo falso, di contribuire alle sorti del centrosinistra in vista delle prossime elezioni europee con un manifesto in gran parte condivisibile ed una presenza su twitter in cui cerca eroicamente di spiegare con santa pazienza cose ai matti, nobile tentativo che Repubblica cataloga alla voce ‘scintille‘.
Punto di partenza del progetto siamoeuropei.it è il suo primo libro, Orizzonti selvaggi (Feltrinelli, 2018) che, con un certo pragmatismo e qualche superficialità, affronta i nodi essenziali che l’ ‘Occidente’ si trova ad affrontare fra populismi e dittature conclamate, di cui l’Italia è attualmente campo di battaglia.
Il tutto senza retorica, cosa che è certamente un merito, come meritoria è la sua disponibilità al confronto, anche con figure impresentabili – domani avrà un confronto con l’inquietante Steve Bannon, per dire…