the world is full of refugees…
… they’re just like you and just like me
but as people we have a chance / to end the void with all its force
so don’t forget or don’t pretend it’s all the same now
Così cantavano i Manic Street Preachers in The everlasting, il brano che apriva This is my truth tell me yours (1998), che per me resta il loro album più bello – e la canzone una tappa essenziale della loro carriera (ed in generale del senso della vita: in the beginning, when we were winning e cose così).
Passati vent’anni (ricordo ancora di averlo comprato a Londra, il giorno della sua uscita), il disco è celebrato ora con una ricca riedizione che merita attenzione per le rarità che contiene. Oltre alla rimasterizzazione dell’album (che ha ‘promosso’ Prologue to history da lato b ad album track, #sapevatelo), c’è un secondo disco di demo e provini di praticamente tutte le canzoni ed un disco cd con remix e lati b, alcuni dei quali mi ero perso.
Dal disco vennero estratti quattro singoli, di cui i primi tre restano assolutamente perfetti (Tsunami mi pare il meno riuscito). Il primo, If you tolerate this your children will be next (titolo anch’esso profetico, direi) è ambientato al tempo della guerra civile spagnola (!) e presenta le indecisioni di un fanciullo di fronte ad un momento fondamentale della storia (If I can shoot rabbits, then I can shoot fascists) ed alle scelte contraddittorie che farà (holes in your head today but I’m a pacifist), in nome di ideali più grandi:
This is my truth… è stato per me un disco ce ha attraversato la storia del Novecento e che mi sono portato appresso nel ripercorrerla per ragioni di studio ed altro – per questo The everlasting sarà per me sempre la canzone del crollo della Jugoslavia, di Sarajevo, dei Balcani e della fine della Storia:
E You stole the sun from my heart fu la canzone con cui aprirono una data newyorchese dove stavo in prima fila, un paio d’anni prima dell’11/9/2001, dieci anni dopo la fine del secolo breve e l’inizio di un lunghissimo inverno…