confondono le linee di MiRo
Andare per Treni e Stazioni di Enrico Menduni più che un itinerario fisico attraverso l’infrastruttura ferroviaria del nostro paese (e devo sempre rimandare al mio sito di riferimento) è uno splendido viaggio nella storia e nella memoria del treno in Italia.
Non è un saggio di storia dell’ingegneria ferroviaria (per quanto se ne ripercorrano le tappe, dal vapore all’AV) ma l’affettuoso ricordo di cose che non ci sono più (il Museo delle Cere alla Centrale di Milano, gli scompartimenti di prima, seconda e terza classe – con i quadretti di amene località sopra lo schienale o – vaghissimo ricordo – i sedili in legno, gli alberghi diurni, che servivano proprio a pulirsi dal vapore una volta a destinazione), condotto lungo le coordinate della tratta Milano-Napoli, unito alle speranze di un roseo futuro prossimo, con la maggior diffusione del traffico ferroviario rispetto a quello su gomma e, per le brevi distanze, a quello aereo.
Perché evidentemente il treno è ancora un mito di progresso / lanciato sopra ai continenti:
PS
Altri mi richiamano, per restare in tema, Passaggi a livello di Franco Battiato