the evil that men do
Le fonti principali sulla morte di Cesare sono Plutarco, Svetonio, Appiano, Cassio Dione e Nicola Damasceno (delle cui Storie ci restano pochi frammenti e parziali epitomi), mentre dei contemporanei (Asinio Pollione, Livio, Strabone) ci resta poco e persino Cicerone – che tende solitamente alla prolissità – si sofferma solo en passant sulle dinamiche dell’omicidio, che è comunque diventato uno degli episodi della storia antica più noti a livello popolare.
Per ripassare la vicenda, c’è The death of Caesar in cui Barry Strauss (unendo, come si suol dire, doti di divulgatore a solida competenza scientifica – ed una certa tendenza a citare Shakespeare) racconta l’ultimo anno di Cesare (dal suo ritorno in Italia, agosto 45 aC), il complotto contro di lui (probabilmente concepito nel febbraio del 44 e dovuto tanto a motivazioni politiche di restauro repubblicano quanto a rancori privati, parrebbe), la sanguinosa mattinata del 15 marzo (cui Valerio Massimo Manfredi aveva dedicato un discreto romanzo), le rocambolesche vicende successive, fino ad arrivare alla battaglia di Azio ed alla consacrazione di Ottaviano ad Augusto, che chiude una pagina di storia per aprirne un’altra…
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