remoti a turbis
Credo a partire da qua, ho letto il classico (la prima edizione è del 1986) La vita quotidiana a Ostia di Carlo Pavolini (Laterza, 2010), un testo – meno divulgativo di quanto il titolo faccia supporre – che ricostruisce la storia della cittadina (propriamente una colonia, scopro) partendo dai dati archeologici (anche perché quelli letterari non sono granché, per quanto sia evocata da autori come Agostino, che vi trascorre qualche giornata assieme alla madre Monica in una delle più celebri pagine delle Confessiones o faccia da sfondo al dialogo di Minucio Felice, Octavius) a disposizione degli studiosi (e giova ricordare che meno di metà della pianta originaria è stata portata alla luce, per cui non capisco bene perché non si vada massicciamente di scavi).
I 12 capitoli del libro si muovono tra la storia (Il passato, La ricostruzione, il Declino) e la quotidianità (Il commercio, Le associazioni, Le usanze funerarie, La Religione – un ambito in cui Ostia pare città cosmopolita, con templi tradizionali, mitrei ed anche una sinagoga), offrendone un ritratto affascinante, da portare sotto braccio alla prossima visita…
Trackbacks