bosoni in space
Con larghissimo anticipo rispetto a quanto prevedevo, ho visto il terzo capitolo del ciclo di Cloverfield, The Cloverfield paradox, pubblicato direttamente su Netflix dopo il cinquantaduesimo Super Bowl lo scorso febbraio.
Come il film precedente, pare che il soggetto originario non avesse a che fare con Cloverfield ma in fase di pre-produzione di decise di ambientare la vicenda nello stesso universo narrativo in cui ‘qualcosa’ è successo e non si sa cosa per tutto il film; e così, dopo una specie di Jurassic Park in Central Park e dopo le claustrofobiche vicende del bunker, siamo ora nel 2028 con il mondo sull’orlo di una guerra nucleare a causa di una crisi energetica e con una stazione orbitante in cui astronauti di varie nazioni compiono esperimenti quantistici con sgradevoli conseguenze, che guardano un po’ ad Alien un po’ alle trovati migliori di Fringe, senza che in realtà si abbiano idee chiarissime sul ‘qualcosa’ che è successo, se non che Dio, chiaramente, gioca a dadi coll’universo.
Pare comunque ci sarà un quarto film, con più tradizionale distribuzione cinematografica, dice JJ…