bored to death
Come più di una persona mi aveva fatto sospettare, l’ottava ed ultima stagione di Dexter è, ahimé, profondamente deludente, e non riscattata dalle peraltro ottime interpretazioni di Michael C Hall (Dexter) e soprattutto di Jennifer Carpenter (sua sorella Deb).
Gran parte della stagione è occupata dall’entrata in scena di una psichiatra specializzata in psicopatici (Charlotte Rampling) che salta fuori essere la creatrice del “codice” di comportamento del nostro antieroe, cosa che rovina tutta la vicenda narrativa del padre adottivo di Dex, con poi una breve parentesi dedicata al tentativo di Dexter di coltivarsi un accolito in un fanciullo interpretato da Sam Underwood (la cui carriera è quasi interamente occupata da ruoli di maniaco omicida, vedi The following, o di parente di maniaci omicidi, vedi Fear the walking dead), con l’insulso ritorno di una vecchia fiamma che non rivela poi alcun colpo di scena e con l’assolutamente inutile siparietto della figlia segreta di Masuka che credo stia lì solo per qualche obbligo contrattuale nei confronti dell’attore, perché davvero non si spiega altrimenti…
E l’ultimo episodio è profondamente deludente. Peccato, davvero.
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