ogni adolescenza coincide(va) colla guerra
Per quanto falsamente giovanilistico nel titolo (TVT/TVTB – “ti voglio bene”/ti voglio tanto bene” o varianti del tipo CBCR – “cresci bene che ripasso” – sono per lo meno degli anni ’80), Generazione TVB, scritto a quattro mani da Tiziana Iaquinta (pedagogista) ed Anna Salvo (psicologa) è un libro significativo, dedicato alla declinazione di classici perenni tipo amore/sesso negli adolescenti che si suppone siano ‘nativi digitali’.
Dopo un paio di capitoli dedicato genericamente all’adolescenza (ed al nuovo ruolo, non esattamente salutare, che i genitori moderni stanno assumendo come tardo-adolescenti essi stessi, il cui patologico narcisismo si trasferisce sui figli), è dal cap. 3 (Comunicazione virtuale e mondo degli affetti) che le riflessioni toccano il tema centrale del saggio, che si può secondo me individuare nel contrasto tra un corpo esclusivamente visto come sessuato ed una comunicazione virtuale che fa a meno del corpo stesso o lo trasmette solo ‘a parti’ (anche se non esistono dati certi sull’effettiva frequenza di adolescenti che si mandano selfie delle proprie parti intime colla stessa facilità con cui quindici anni fa si mandavano ‘squilli’ di cellulare e davvero i ggiovani si masturbano via Facetime?), per concludersi con l’auspicio che si possa diffondere una sorta di alfabetizzazione emotiva capace di guidare i ragazzi – e gli adulti – al rispetto di sé e degli altri, off od on line che si trovino ad essere.
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