done it my way
Di solito le boyband pubblicano libri ad inizio carriera, libri che sono in pratica raccolte di foto e di articoli profondi sui loro hobby o la loro ragazza ideale, strada che non è stata seguita dai Blue, il cui All rise – Our story è uscito a più di quindici anni dal loro debutto, quando la loro carriera non ha, come dire, preso la strada dei Take That (il loro ultimo album è andato talmente male che la Sony gli ha reciso il contratto).
Il libro (che è poi una lunga intervista ai quattro) li segue dagli inizi attraverso la loro fase imperiale (cui ho dedicato un numero spropositato di post, di cui segnalerei per lo meno questo e questo), il ritorno all’Eurovision, le difficoltà nel ritrovare una carriera tramite concerti in Mongolia, bancarotte finanziarie, problemi di depressione (Simon), accettazione di sé (Duncan, ormai out and proud), alcolismo e Celebrity Big Brother (Lee) o banale mediocrità (la cosa peggiore che abbia fatto Antony è chiedere a Stevie Wonder se avesse visto qualche bel film di recente).
Da far leggere subito ai vari adolescenti di belle speranze che popolano YouTube…