I have got to leave to find my way
Come per il precedente Out of time, anche Automatic for the people (1992) degli REM ha ora la sua preziosa riedizione.
Il gruppo non fece un tour legato alla promozione dell’album, per cui è particolarmente gradita la presenza di un secondo cd dedicato ad un concerto di beneficienza che fecero per Greenpeace nel novembre del ’92 e che è la prima attestazione dal vivo del materiale del disco (Drive suona, come dire, un po’ diversa); un terzo cd offre vari demo che vanno da semplici abbozzi (Pete’s acoustic idea, C to D slide 13) a versioni primordiali dei brani dell’album, colto qui come work in progress.
L’album in quanto tale resta, come Out of time, indispensabile ed a tratti pare un greatest hits (Drive, Man on the moon, The sidewinder sleeps tonite restano tre dei loro singoli di maggior successo) e raggiunge secondo me il suo momento più alto nella conclusiva Find the river, e non solo per l’uso della parola ‘bergamotto’:
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