custodes custodiendi
Da anni la mia prima lezione di storia è più o meno sempre la stessa e consiste nel presentare ai ggiovani diverse chiavi di lettura della storia in quattro ambiti che godono anche oggi di grande fortuna: l’islam, il cristianesimo/ebraismo, la dialettica hegeliana e la concezione ciclica della storia tipica del pensiero antico.
In quest’ultimo ambito il mio pezzo forte è l’analisi delle forme di governo che fa Polibio, a partire da spunti platonici ed aristotelici; per farla breve, lo storico greco individua tre forme di governo ‘sane’ (monarchia, aristocrazia, ‘democrazia’) e le loro degenerazioni, che potremmo chiamare tirannide, oligarchia e ‘demagogia’, incastrate in un meccanismo schematico di continui ritorni cicilici da cui – secondo lui, ma ha torto – la res publica romana sarebbe indenne perché basata su una costituzione ‘mista’ che prende il meglio delle tre forme sane (il potere monarchico tocca ai Consoli, il Senato rappresenta l’aristocrazia ed i Comizi ed i Tribuni della Plebe rappresentano l’elemento democratico) e per questo non finirà mai – Paradossalmente, la crisi della res publica e la nascita del Principato realizzeranno proprio quanto paventava per le altre costituzioni…
Così a settembre ho cercato di spiegare il termine ‘demagogia’ come un contesto nel quale la politica offre proposte allettanti ma irrealizzabili e/o dannose ed in cui si diffondono falsità e menzogne su cui si costruisce il consenso, e questo prima di aver letto l’agile Punto di Paolo Pagliaro (temo si chiami Punto perché questo è il titolo della sua rubrica a la7, oltre che perché vuole mettere il punto finale al declino dell’informazione), che preferisce ad esempio il termine ‘populismo‘ per indicare il succo della demagogia, e che risulta lettura interessante, per quanto affrettata.
Duole però notare che la pars construens si limita a pochi consigli che le redazioni dei giornali potrebbero seguire anziché affidarsi ad una superficialità che ormai ha fatto scuola e di cui sono stati molto spesso loro i primi maestri…
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