as distant and vast as our moral vacuum
In piena fase imperiale i Pet Shop Boys finirono col produrre un intero album di Liza Minnelli (Results, 1989) che, per quanto diva di chiara fama e di enorme successo cinematografico e teatrale, non aveva mai venduto molti dischi ed anzi non ne faceva uno da tipo dodici anni.
Co-prodotto insieme a Julian Mendelsohn, fu in pratica un disco dei PSB cantato da Liza ed inciso nei giorni in cui lei si trovava a Londra per una serie di concerti con Frank Sinatra e Sammy Davis Junior. Il primo singolo fu una spettacolare cover della vecchia Losing my mind di Stephen Sondheim e portò al debutto della Minnelli a Top of the pops nell’agosto di quell’anno:
Il secondo singolo fu la meno convincente Don’t drop bombs ma nulla risulta più pregnante del terzo estratto, So sorry I said:
Il quarto ed ultimo singolo fu Love pains ma il disco offre altri momenti importanti, come la versione orchestrale di due canzoni già incise dai PSB (Rent e Tonight is forever), concessioni all’elettronica (I want you now) e al romanticismo (I can’t say goodnight), e due canzoni eccezionali.
La prima fu una cover di Twist in my sobriety di Tanita Tikaram:
La seconda era If there was love, che si conclude colla recitazione del sonetto 94 di Shakespeare:
The summer’s flower is to the summer sweet,
Though to itself it only live and die,
But if that flower with base infection meet,
The basest weed outbraves his dignity:For sweetest things turn sourest by their deeds;
Lilies that fester smell far worse than weeds
Il tutto è stato ripubblicato in un’edizione definitiva che comprende l’album originale, una valanga di remix (di cui alcuni rarissimi e/o per la prima volta su cd) ed un dvd con i video ed una performance in tv.
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