“nomine Tottis” è un adonio
Alvaro Rissa c’ha chiaramente preso gusto e, dopo l’antologia dell’altr’anno, ha pubblicato, in coincidenza coll’addio di Francesco Totti al calcio giocato, un’ode anonima (che per motivi metrici non può essere ascritta ad Orazio, come nota il curatore a p. 6) di ampio respiro (77 strofe saffiche), dedicata al capitano della maggica, Il cucchiaio di Dio – ovviamente in latino, Cochlear Dei (il melangolo, 2017).
Non so praticamente nulla di calcio, il che fa sì che probabilmente mi perda alcuni riferimenti dotti ma, fortunatamente per me, la vicenda terrena di Totti ha avuto tali riflessi nella cultura contemporanea che persino io posso ricordare lo spogliarello della Ferilli (digna tunc nymphis sua nuda Circo / Maximo Sabrina dedit videri / membra), i libri di barzellette (bellulas… loquellas / in duos actas… libros), le magliette di presa in giro della Lazio (vos ego purgavi iterum), le nozze con Ilary Blasi (nam tibi pulcherrima virgo nupsit) ed apprezzare che persino il papa abbia voluto essere chiamato Francesco (Papa et ipse se voluit vocari / nomine Tottis).
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