homo, non vir, factus est
Mentre oggi la polemica mossa da chi non ha idea di cosa stia parlando è sui ‘vaccini’, un paio d’anni fa era tutto gender e farneticazioni varie.
A fare chiarezza, principalmente teologica, provvede Selene Zorzi, con un agilissimo testo, Il genere di Dio, estremamente chiaro e fatto apposta per chi vuole, seriamente, capirci qualcosa.
Il libretto è diviso in due parti principali; nella prima si offre una chiara illustrazione di cosa i fondamentalisti raccolgano sotto la confusa etichetta ‘gender’, mentre la seconda parte (Genere in teologia) è quella più ricca di spunti, a partire da un’attenta lettura dei versetti di Genesi sulla creazione dell’uomo e sulle diverse lettura che ne sono state date nel corso dei millenni (sempre carino san Tommaso, per il quale ‘la donna non esprime la completezza della persona umana’, Summa I 92).
Nelle ultime pagine, si immaginano delle relazioni maschio/femmina più sane e, di fronte a temi sui quali l’autrice riconosce di non sapere molto (transessualismo e gestazione per altri), la buona regola di sospendere il giudizio viene fortemente applicata.
Unica nota di rimprovero: in greco antico il duale, come pare dire a p. 16, non è un genere (quelli sono, come in latino o tedesco, tre: maschile, femminile e neutro) ma un numero (tipo singolare/plurale), vagamente sopravvissuto anche in latino (duo ed ambo, come dico da decenni, sono duali).