maiali arruolati
Tanto per restare nell’ambito delle origini del cristianesimo, ho letto la nuova edizione del Vangelo secondo Luca curata da Riccardo Maisano, su testo (inedito) di Kilpatrick.
Il commento è ricco di spunti, in particolare per i riferimenti ad autori greco-romani in qualche modo riecheggiati (a riconferma che l’autore fosse persona di qualche dottrina e capace di scrivere in un greco dignitoso, con qualche scelta lessicale di alto tono), ma le cose più interessanti mi paiono essere queste, che non sapevo:
- per quanto i codici greci attribuiscano il celebre Magnificat a Maria, alcuni manoscritti latini e soprattutto figure tipo il mio mito Origene sono convinti che il celebre testo sia recitato da Elisabetta, e vi paiono essere ragionevoli argomentazioni a favore di questa teoria (per l’assenza di un de;, tanto per ricordare ai ggiovani che, no, le particelle greche non sono inutili)
- il curioso episodio (cap. 8) dell’indemoniato che si dice posseduto da un demone chiamato Legione e che Gesù ‘trasferisce’ in un branco di maiali sarebbe una neanche troppo velata allusione alla legio decima fretensis, di stanza in Giudea, il cui simbolo era, appunto, un maiale (dice Giuseppe Flavio, a sottolineare l’indelicatezza dei Romani)
- Quando Gesù (cap. 14) chiede “Chi di voi, se un asino o un bue gli cade nel pozzo, non lo tirerà fuori in giorno di sabato?” per mettere in difficoltà i farisei, pare che la letteratura qumranica sia abbastanza netta in materia: no, se è sabato lo lasci nel pozzo e ciccia.
Lettura illuminante.