real russians have no proverbs, we have vodka and misery
La quinta stagione di Orange is the new black (qui le precedenti) si basa su una scelta autorale coraggiosa: la stagione precedente si concludeva con l’incipit di una sommosa del carcere e tutte le nuove 13 puntate ne seguono gli sviluppi, fino alla (prevedibile) conclusione.
Il che crea un forte senso di claustrofobia, cui va aggiunta la difficile elaborazione del lutto per quanto accaduto l’anno scorso ma, più che puntare su nuovi drammi, gli autori preferiscono sviluppare i personaggi ‘minori’ (quest’anno Piper ed Alex fanno davvero poco) con le consuete concessioni alla cultura pop contemporanea (il mio episodio preferito, in questo senso, è Litchfield’s got talent) che restano uno degli aspetti migliori della serie.
Certamente meno riuscita della precedente, la stagione ha un finale estremamente aperto e sarà interessante vedere che sviluppi prenderà…
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