eurovision 2017 – 3
Manco fosse l’elezione di Donald Trump contro Hillary Clinton, ripercorriamo la classifica di sabato, dopo le due seminifinali (1 e 2) per capire come mai l’Eurovision del 2018 non sarà a Roma (così sfuma il mio progetto di farci uno stage di alternanza scuola-lavoro – lunga storia) ma all’estremo occidente…
All’ultimo posto la Spagna (ho scoperto che c’era stata tutta una polemica in sede di selezione del cantante, un biondico à la Sandy Marton con una canzone insulsa), al penultimo la Germania (che non si è impegnata molto, ma, quando lo fa, vince) ed al terzultimo la padrona di casa, l‘Ucraina, che chiaramente non voleva rischiare di doversi sobbarcare di nuovo le spese dell’organizzazione.
Al 23° posto Israele (che ho pure votato) e che ora rischia di essere fuori dall’Eurovision perché il canale televisivo membro dell’EBU smetterà le trasmissioni ma la cosa non è certissima (se ne parla qua); al 22° posto la Polonia, al 21° Cipro (i neofiti noteranno si scambia regolarmente i voti colla Grecia – io ho votato entrambe), al 20° la Danimarca ed al 19° la Grecia (i neofiti noteranno che si scambia regolarmente i voti con Cipro – io ho votato entrambe).
18a l’Armenia, mentre solo 17a la Bielorussia, che ha per la prima volta cantato in bielorusso:
16a l’Austria, 15a la Gran Bretagna e 14° l’Azerbaijan. La seconda metà della classifica è aperta dalla Croazia (ibrido italiano/croato, con curioso contorno polemico – pare che in Croazia diano il premio per l’omofobo del decennio), seguita da un dignitoso piazzamento della Francia e dell’Olanda.
La top ten è aperta da un’insignificante Norvegia seguita da un’Australia che per una volta si ricorda di avere una popolazione aborigena:
Analogo merito all’Ungheria (8° posto), il cui cantante è di etnia rom e la canzone ha dei momenti davvero drammatici:
Al 7° posto una scatenata Romania, premiata dal televoto (era 5a) ma meno dalle giurie (15a). Non ho avuto il tempo di controllare se Austria e Svizzera hanno apprezzato l’atmosfera sorprendentemente alpina:
Ed eccoci al 6° posto di Francesco Gabbani ed Occidentali’s karma, dato per favorito ed ora andato peggio dei Jalisse nel 1997 (ma meglio dell’anno scorso, comunque). Non mi è chiaro cosa non abbia funzionato (ha cantato per 9 – di solito sono favoriti quelli che cantano nella seconda metà della gara – ma pure il Portogallo era 11°, quindi non regge), avevamo una canzone che oggettivamente incuriosiva e divertiva. Come spesso capita, chi entra papa esce cardinale – e, ad essere polemici, va detto che le giurie degli altri favoriti (Portogallo e Bulgaria) si sono ben guardate dal votarci, mentre noi abbiamo dato punti ad entrambi, se non ricordo male. Namasté, allez, comunque.
5° posto per la Svezia, che non riesce a fare pena neanche se ci si impegna. Al 4° posto ottimo piazzamento per il Belgio (che è ormai uscito dalla crisi dei primi anni 2000 – sono ormai tre anni che finisce sempre nei primi 10), con una delle più belle canzoni di quest’anno:
Il podio passerà alla storia, perché è per tutti e tre i paesi il miglior piazzamento mai avuto; la Moldavia era alla 13a partecipazione, non era mai andata oltre il 6° posto negli ultimi tre anni non era neanche arrivata in finale ed ora è al 3° posto, merito di una coreografia non originalissima ma simpatica e di un sassofonista ormai virale:
La Bulgaria era all’11a partecipazione e solo 2 volte era arrivata in finale, ora è arrivata seconda e Beautiful mess di Kristian Kostov (17enne che ha già fatto tutti i talent show possibili, da entrambe le parti del Caucaso) ha anche discrete potenzialità commerciali. L’avrei votato, ma ho provato a fare il tattico e non ostacolare Gabbani – #VotoUtile:
Il Portogallo era alla sua 49a (!) partecipazione e non aveva mai vinto, fino ad oggi, con una canzone intimista che è l’ultima cosa che uno legherebbe all’Eurovision:
Ammettiamolo, va’. E’ una bella canzone.
Ora però inizia la campagna per candidare Tiziano Ferro in duetto con Ramazzotti e Laura Pausini e farla finita e portarci l’Eurovision in Italia…
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