it’s got so many people but it’s got not soul
A lungo attesa (anche perché gli impegni del cast hanno fatto saltare un anno – abbiamo rimediato con opportune letture), il 2017 ci ha portato la quarta serie di Sherlock, come di consueto composta da tre episodi.
Sarà anche perché le aspettative erano altissime, ma la stagione, alla fine, si è rivelata, almeno per me, un po’ deludente: il primo episodio (The six Thatchers) trasforma i nostri personaggi in action heroes con risultati discutibili ed il terzo è un po’ troppo ‘ispirato’ ad Il silenzio degli innocenti per trovare un proprio senso (la scena del ritorno di Moriarty con I want to break free dei Queen però merita); fa eccezione la vicenda centrale del trittico (The lying detective), in cui il complesso rapporto tra Holmes e Watson trova nuovi equilibri e la guest star (Toby Jones) è sublime nella parte di un compiaciuto serial killer.
La conclusione dell’ultimo episodio, ambiguamente intitolato The final problem, può sia essere il nuovo inizio di altre stagioni sia la conclusione di questa rivisitazione del personaggio. Speriamo bene…