et pour un empire je ne veux me dévêtir
Ho scoperto per caso Tomboy, un film francese di qualche anno fa, che racconta di un’estate spensierata fatta di giochi e prime cotte che ha per protagonista un bambino, Michael, che è nato bimba (col nome di Laure) ma che si identifica come maschietto e che come maschietto cerca di comportarsi (il che vuol dire, in una banlieue curiosamente solare, fare pipì in piedi e sputare quando si gioca a pallone), con la tenerissima complicità della sua sorellina.
La piccola Zoé Héran raggiunge livelli d’interpretazione spettacolari, la regia è delicatissima nel lasciare il tutto sospeso ed ingiudicato, perché prima ancora di capirle, le cose vanno conosciute, senza scrivere gli orrori di, chessò, un Adinolfi qualunque.