pseudo holmes
In attesa di vedere la quarta stagione di Sherlock, mi è parso opportuno affrontarne l’archetipo di tutti gli apocrifi, cioè i racconti di Sherlock Holmes scritti dal figlio di Arthur Conan Doyle, Adrian, aiutato (non sappiamo quanto) da un giallista di professione, John Dickson Carr.
Pubblicati ormai più di cinquant’anni fa, non sono di facilissima reperibilità (né in italiano né in inglese), ed ho ritrovato solo il secondo dei due volumi a suo tempo stampati (Nuove imprese di Sherlock Holmes), in un’edizione Oscar Mondadori immagino di una quindicina di anni fa (ha il prezzo in lire ed euro).
Considerato poi che ho letto gli originali tipo nel 1987, non sono tanto un esperto dello stile di Doyle pater quanto al massimo dell’idea di come dovrebbe essere lo stile di un libro con Sherlock Holmes e direi che Doyle filius riesce convincente (I sette orologi) se non eccezionale (I giocatori di cera, La camera chiusa) nell’imitare l’idea di Holmes che ci siamo fatti…
Mai sentiti nominare questi racconti … beata ignoranza! E aspettiamo la quarta serie
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Sono carini, ho anche trovato il primo volume! La quarta seria è iniziata, la prima puntata è così così, oggi su netflix arriva la seconda ;-)!
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Io divorzio da mio marito giuro… è una vita che pretendo sul mio mega televisione Netflix!!!! Devo aspettare non so che cosa ma inizio a bofonchiare e scappo sennò urlo …
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