cheremone’s 2016 top 40 – 1
Puntuale come l’annuale ‘emergenza meningite‘, ecco la classifica definitiva delle più significative canzoni del 2016 – de gustibus blah blah blah.
40 / Frans; If I were sorry: da queste parti si ritiene che la Svezia dovrebbe vincere l’Eurovision di default, a maggior ragione quando rappresentata da una sorta di Justin Bieber di origini nigeriane. Invece è arrivata quinta:
39 / Loic Nottet; Million eyes: anche questo viene dall’Eurovision, dell’altr’anno, però. Nel 2016 Million eyes ha dimostrato che ha ancora qualcosa da dire.
38 / Nathan Sykes; Famous: ho come l’impressione che la casa discografica stia spendendo un capitale nel disperato tentativo di farlo sfondare:
37 / Pet Shop Boys; The pop kids: quest’anno hanno fatto un nuovo disco (Super) ed uno spettacolare concerto alla Royal Opera House dove non potevo non andare (c’era pure Luca Sofri, scopro).
36 / The Vamps ft. Matoma; All night: in cui i Vamps si danno alla tropical house.
35 / Matt Terry; When Christmas comes around: primo vincitore dell’X Factor inglese a non essere terribile, il fanciullo ha debuttato con una canzone scritta da Ed Sheeran:
34 / Amir; J’ai cherché: sempre Eurovision, questa era la Francia, a dimostrazione che se un paese si impegna ottiene dei risultati (vero, Italia?)
33 / Mina & Celentano; Amami amami: pare una canzone degli anno ’30. Il che è un bene.
32 / Green Day; Ordinary world: avevo sperato fosse una cover della canzone dei Duran Duran, ma è venuta bene uguale:
31 / Julien Doré; Le lac: già mi piaceva la canzone, quando poi ho scoperto che è tipo il pronipote del Gustave Doré che illustrava la Commedia di Dante è diventato il mio nuovo mito:
(continua qui)
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